INTERVISTA AL CAST DI PER ASPERA AD ASTRA, OMAGGIO A MIA MARTINI

Rispondono Virginia Zini, Sandra Zoccolan e Matilde Facheris

In scena sabato 4 Maggio 2019 al Teatro PIME di Milano

Intervista di Così è la radio (se vi pare), un programma RadioStatale

a cura di Simone Santini

Mia Martini, alias Domenica Bertè, tre volte vincitrice del Premio della Critica al Festival di Sanremo. Perché avete scelto proprio questo pilastro della musica italiana?

Perché Mia Martini ci interessava in primis come donna, con tutta la sua storia di alti e bassi, come figura femminile fragile e forte insieme. E poi perché la sua voce e la sua interpretazione sono oggi impareggiabili, non si hanno più voci così perfette ma anche rotte e piene di sfumature. Oggi si tende molto a cantare in maniera standardizzata, Mia Martini invece in ogni brano metteva un pezzo di sé.

Lavorare su un personaggio realmente esistito, peraltro scomparso di recente, è un lavoro delicato. Come vi siete approcciati al materiale biografico e discografico di Mimì nella realizzazione di questo spettacolo?  

Con grande curiosità: ci interessava scoprire una Mia Martini un po’ diversa da quella raccontata e a volte stigmatizzata dai media, e infatti abbiamo scoperto una Mia ironica, solare e combattiva, molto lontana dall’immagine dark che abbiamo in mente.

Metterete in scena qualcosa in cui inevitabilmente musica e drammaturgia si incontrano. Qual’è a vostro parere la relazione più significativa tra queste due forme d’arte?

Il ritmo! Il ritmo e il respiro sono elementi che uniscono profondamente la scrittura teatrale e i brani musicali. Troverete molti cori a tre voci nello spettacolo, a rappresentare proprio come la scrittura drammaturgica possa farsi melodica se giocata con ritmo. E poi nel caso di Mia Martini gli stessi testi delle canzoni diventano narrazione dei fatti della sua vita, infatti utilizziamo molto i testi delle canzoni come drammaturgia in scena.