Una tragedia familiare, un gruppo di amici, un viaggio in Svezia, per partecipare al festival che celebra il solstizio d’estate di una piccola e isolata comune.
Un luogo aulico, ancestrale, fuori dalla realtà, dove il sole non tramonta mai, eppure il male e l’orrore non hanno bisogno dell’oscurità. È tutto dentro di noi, pronto a rivelarsi a nostra insaputa.
Chi avrà scampo?
Ari Aster, dopo l’enorme successo di “Hereditary”, torna a dirigere il suo secondo lungometraggio “Midsommar” dalle tinte psico-horror-thriller, e continua la sua analisi dei segreti e delle crepe nella sfera familiare.
È un capolavoro a tutti gli effetti: fotografia impeccabile, messa in scena minuziosa, montaggio sonoro perfetto… tutto è in armonia. Ritmo e suspense sempre presenti e costanti.
“Midsommar” ti scava dentro, ti penetra nel cervello, fino a riscoprire le tue paure più recondite.
È uno dei più bei film di questo 2019!

Viva il cinema!